In esposizione si trovano creazioni di Adriana Lohmann, Angela Mensi, Annalisa Lombardini, Caterina Crepax, Esther Martel, Eva Antonini, Luisa Leonardi e Sabrina Tajé. Artiste che pur appartenendo a realtà diverse, con percorsi a volte distanti, e pur usando linguaggi e materiali altrettanto lontani, sono unite da una matrice comune che si snoda tra passione ed entusiasmo, coraggio e intraprendenza, etica e rispetto.
Un elenco di parole importanti, di concetti che aprono mondi da sfiorare con delicatezza, da abbracciare con forza. Le designer si ritrovano unite in questi spazi a raccontare, ognuna col proprio linguaggio e la propria personalissima voce interiore, la grande avventura della metamorfosi. Che è ricerca continua, fuoco sacro, assenza di maschere, svelamento, pienezza.
A stupirci, in “vetrina”, il risultato di questa ricerca e di questo codice che le accomuna: abiti, lampadari, accessori, oggetti del desiderio nati da materiali poveri e scarti industriali sorprendenti nella loro nuova struttura. Espressioni tridimensionali di un nuovo idioma, di un nuovo lessico che si rivela prezioso, giocoso, sensuale, seducente, misterioso e ironico.
Si tratta di una mostra da vedere, respirare, annusare, vivere, assaporare, far propria. Resta aperta al pubblico fino 13 dicembre 2015.
Promotore dell’iniziativa è Privitera, azienda leader in tendostrutture e specializzata nell’allestimento di matrimoni e cerimonie che inaugura in questa occasione l’Officina Feniciana. Il nuovo showroom fa parte di un ambizioso progetto: diventare spazio caleidoscopico dalle molte anime tutte da scoprire, da laboratorio d’arte a location per eventi (dagli shooting alle mostre), cuore pulsante per la creatività e l’arte che sarà messo gratuitamente a disposizione di tutte le iniziative in linea con la filosofia dell’Officina Feniciana.
ARTISTE
Adriana Lohmann crea lampadari e sculture luminose di forte impatto visivo e scenografico e dal design eclettico, con materiali esclusivi. Angela Mensi dal 2007, con altre due designer, fa parte di 13 RiCrea, laboratorio/studio che realizza oggetti e arredi da materiali esistenti destinati al macero, compresi scarti industriali. Annalisa Lombardini con Le Bidule reinventa arredi e complementi utilizzando legno, ferro e ispirazioni vintage. Caterina Crepax modella con la carta abiti sontuosi e sculture che prendono ispirazione dal mondo animale e vegetale. Esther Martel predilige il papier-mâché, trasformando una materia apparentemente povera come la cartapesta in una messaggera di bellezza e armonia. Eva Antonini, scultrice, sonda, indaga e svela, con materiali plasmabili come il bronzo, il mondo femminile. Luisa Leonardi Scomazzoni con il brand Dalaleo crea spettacolari abiti e accessori con le linguette in alluminio delle lattine in collaborazione con le donne delle zone più povere di Salvador de Baiha. Sabrina Tajé (Polly Circus) usa carta e tela e racchiude in piccole scatole di legno le tipiche figure dell’universo circense.